martedì 25 gennaio 2011

NETTURBINI DI MELISSANO A SECCO / "IL COMUNE DI MELISSANO NON PAGA LA DITTA DA 6/7 MESI"

NETTURBINI SENZA STIPENDIO, ALTRA FUMATA NERA
Di Attilio Palma
Tratto dal "Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce"
del 25 gennaio 2011
Fumata nera. Non ha sortito risultati l'incontro svoltosi ieri mattina per discutere del caso dei 5 dipendenti della Geotec Ambiente Srl (sei fino alla vigilia delle festività di fine anno) in forza al servizio Nettezza Urbana di Melissano rimasti senza stipendio dallo scorso ottobre.
Il sindacato Fapis, rappresentato dal dirigente provinciale Cosimo Scarlino, ha abbandonato la seduta, alla quale partecipavano i rappresentanti dell'azienda e, per il Comune, Giovanni Schirinzi della Polizia Municipale.
"L'azienda - spiega il sindacalista - ci ha riferito chiaro e tondo che non ha soldi e che la colpa è da addebitare al Comune che non versa i canoni. Nè ci sono state indicate date precise sul pagamento delle mensilità arretrate. A quel punto, ci siamo alzati dalla sedia ed abbiamo abbandonato l'incontro".
E' stato inoltre confermato lo sciopero indetto per il prossimo 8 febbraio.
Nessuna schiarita anche per l'altra vicenda, quella del "sesto" dipendente, Antonio Serra di Taviano, che era rappresentante sindacale nel "cantiere" melissanese ed è stato licenziato prima di Natale.
"Non esistono valide ragioni per il suo licenziamento - conclude Scarlino - se non la sua semplice attività sindacale. Ha solo rappresentato i suoi colleghi rimasti senza stipendio. Il 2 febbraio è confermato si aprirà la causa indetta con procedura d'urgenza davanti al giudice visto che l'azienda non ha voluto tornare sui propri passi e reintegrare il dipendente sul posto di lavoro".
Il sindaco Roberto Falconieri, dal canto suo, evita, per ora, commenti ma si riserva una ricognizione contabile presso gli uffici comunali nella mattinata odierna prima di valutare la possibilità di corrispondere alla Geotec una o più mensilità arretrate (si tratterebbe di sei o sette canoni di ritardo) accumulate per via della difficile situazione economica dell'ente e il dover far fronte ad impegni economici già concordati in precedenza. Proprio per consentire ai dipendenti di veder riconosciuto i propri salari.

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