della Diocesi di Nardò-Gallipoli
Si ricorda che è un preciso dovere del parroco accertare che i fedeli ammessi all'ufficio di padrino/madrina siano realmente idonei a svolgere tale compito, escludendo i cosiddetti "irregolari" (ad esempio quanti convivono "more uxorio", gli sposati solo civilmente, i divorziati risposati, quanti aderiscono notoriamente ad ideologie materialistiche o atee): cf. CJC, can. 874.
Il compito essenzialmente educativo esige inoltre che anche i padrini ricevano in occasione del sacramento una opportuna catechesi sul significato del sacramento e sugli obblighi che esso comporta (CJC, can. 851, §2).
Non siano ammessi inoltre a fare da padrini gli stessi genitori del battezzato, né due soggetti dello stesso sesso.
Non si tralasci quindi il dovere della catechesi verso genitori e padrini, che include anche l'esortazione a celebrare il sacramento "in grazia di Dio".
Sacerdoti, genitori e padrini abbiano inoltre cura che al battezzato non venga imposto nome estraneo al senso cristiano (CJC, can. 855).
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