sabato 18 luglio 2009

TREMONTI: IL SERVO DELLE BANCHE


17 Luglio 2009

Di Antonio Borghesi
Tratto dal Sito Internet
www.italiadeivalori.it
Ieri mi è successa una cosa per un certo verso interessante ed inatteso. Si discuteva il decreto anticrisi e di banche, dove ci sono stati dei tentativi di regolare i tassi d'interesse, le commissioni e quant'altro. Ho avuto un'idea, che si è trasformata in emendamento: ogni banca, per ogni operazione che fa ai clienti, deve dare il Siaeg, ossia il saggio di interesse annuo effettivo. In sostanza, il cittadino si presenta alla banca e chiede a quanto ammonta il tasso d'interesse per avere un prestito, e la banca risponde “il 2%”. Oggi, invece, la banca dice che applica un tasso d'interesse del 6% e poi, tra commissioni e spese che ci sono dietro, il tasso raddoppia. Con questo indicatore, invece, so quanto mi costa globalmente l'operazione con la banca. E' una cosa innovativa e rivoluzionaria, perché il cittadino o il piccolo imprenditore sa immediatamente quanto gli costa all'anno, in percentuali, una certa operazione.
Supponiamo che oggi un piccolo imprenditore va in banca e chiedere un prestito su un conto corrente e domanda quanto gli costa. La banca, supponiamo, risponde “il 6%”, ma poi per contratto c'è il massimo scoperto, le commissioni e quant'altro, alla fine il cliente non si rende neanche conto quanto paga. Con questo meccanismo e con questo indicatore la banca dovrebbe dire subito “il 12%”.
Il principio vale anche per il cittadino, che vuole aprire un conto corrente e gli offrono il 2% del depositato e si ritrova a fine dell'anno senza aver ricevuto nulla. Con questo meccanismo la banca dovrebbe dire subito “il -2%”, perché tra commissioni e quant'altro, in realtà, non si riceve niente e si devono pagare le spese.
Questo meccanismo creerebbe una reale competizione tra le banche, perché a questo punto basta che entri in una banca e chiedo il Siaeg dell'operazione che mi serve e poi vado da un'altra banca il confronto è immediato. La proposta è piaciuta cosi tanto anche ai rappresentanti del governo che hanno dato il loro parere favorevole a votare. Naturalmente la cosa si è saputa, e quanto si discute di questi temi c'è sempre un insieme di lobby che circolano nei corridoi del palazzo. Quando è stato il momento di votare, due ore dopo, il governo ha chiesto di poter fare un approfondimento, e li ho capito che erano iniziate le grandi manovre. Da quello che mi è stato detto, durante la notte si sarebbe scatenato l'inferno delle banche e Tremonti in persona avrebbe dato ordine di porre il parere negativo alla mozione. Quello stesso Tremonti che predica contro le banche, ma si rivela sempre il loro servo, perché quando è il momento di fare un operazione realmente significativa fa quello che le banche dicono di fare.

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