lunedì 20 luglio 2009

IL PORTAVOCE VATICANO E I 40 ANNI DEL VIAGGIO SULLA LUNA

19 luglio 2009
Tratto da ZENIT.org
A quarant'anni dalla missione speciale dell'Apollo 11 che portò l'uomo per la prima volta sulla Luna, secondo il portavoce vaticano, continua ad essere ancora attuale una lezione: il soprendente valore dell'ingegno umano quando è cosciente dei suoi limiti.
Padre Federico Lombardi S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha dedicato l'editoriale del rotocalco “Octava Dies”, del Centro Televisivo Vaticano, al ricordo di quel 20 luglio del 1969 in cui il comandante Neil Armstrong pose piede sulla Luna.
Papa Paolo VI, ha ricordato il portavoce vaticano, dedicò numerosi interventi a quel “fantastico volo”, già nel corso della preparazione, poi durante il viaggio e infine dopo “il ritorno trionfale degli astronauti”, che il 16 ottobre 1969 vennero ricevuti in udienza speciale dal Pontefice, al quale regalarono una pietra lunare di 22 chili, oggi conservata presso l’Osservatorio della Specola Vaticana di Castel Gandolfo.
Papa Giovanni Battista Montini, al termine dell'Angelus del 20 luglio, parlò di “un giorno grande, un giorno storico per l’umanità”.
“Colpisce - ha proseguito padre Lombardi - la partecipazione umana e spirituale del Papa alla grande impresa, la sua ammirazione per l’ingegno e il coraggio dell’uomo”.
“Allo stesso tempo la sua meditazione torna ripetutamente a rivolgersi ai grandi problemi non risolti dell’umanità - la fame, le guerre - e nello stesso Angelus conclude: 'Dov’è l’umanità vera, dov’è la fratellanza, la pace? Possa invece il progresso, di cui oggi festeggiamo una sublime vittoria, rivolgersi al vero bene, temporale e morale dell’umanità'”.
Il Direttore della Sala Stampa ha ricordato che Papa Paolo VI, che aveva da poco pubblicato l’enciclica Populorum progressio, confessò la sua “speranza che l’intelligenza umana e la capacità prodigiosa della scienza e della tecnica venissero messe al servizio del bene”.
“Anche la nuova enciclica di Benedetto XVI - ha aggiunto Lombardi -, tutta dedicata al vero sviluppo dell’umanità si conclude ricordandoci che l’uomo non deve diventare schiavo di una nuova ideologia dell’onnipotenza della tecnica, ma perseguire con responsabilità quello sviluppo integrale che ha nella carità e nella verità la sua forza propulsiva”.
“Possiamo volare nello spazio e intervenire nelle sorgenti della vita, ma come e perché? La sfida è sempre davanti a noi”, conclude poi il portavoce vaticano.

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