15 Luglio 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Hanno respinto la candidatura di Grillo quelli del Piddì! Quello che più deve deprimere nel mondo della rete e della società civile è la motivazione: "fa parte di un movimento che ci ha criticato".
Grillo non viene respinto "in quanto Grillo", ma in quanto rappresentante di una moltitudine di persone! Quindi il riconoscimento formale è: esiste un movimento nel Paese di cui nessuno parla, ed esiste perché nel momento in cui si mette in gioco per confrontarsi e far sentir la propria voce, in quel momento i suoi rappresentanti vengono esclusi.
E' un movimento che c'è, nella rete e nella società civile, che se ha criticato lo ha fatto perché sente che la politica non è dalla parte dei cittadini. Perchè non vuole restare alla finestra a guardare, e non vuole né rassegnarsi, né limitarsi alla polemica. Tutt'altro, vuole partecipare nelle elezioni territoriali , comunali e provinciali e lo fa proponendosi in modo democratico.
Allora nel momento in cui una persona viene respinta all'atto dell'iscrizione in un partito, in quanto fa parte di un popolo, di un movimento critico che però vuol fare politica, allora se ciò accade vuol dire che siamo di fronte a una casta che si è chiusa in sé stessa e non vuol parlare col Paese reale! Ecco, questa è l'amarezza e la tristezza: vedere il declino di un partito che per definizione dovrebbe essere popolare, dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, dovrebbe essere dalla parte delle persone che più hanno bisogno, che più vogliono interloquire.
Provo tristezza nel vedere come questo partito si sia chiuso in sé stesso, nella sua nomenklatura: o se ne fa parte o non si può farne parte.
Per noi dell'Italia dei Valori questo comportamento rappresenta una responsabilità in più perché sappiamo che dobbiamo costruire al più presto un'alternativa al governo Berlusconi. Sappiamo che dobbiamo costruire un'alternativa con uno sforzo in più: mettere insieme tutti questi cocci.
Richiamare alle armi della democrazia tutto questo popolo sfiduciato, abbandonato, lasciato a sé stesso, anche dai partiti popolari di massa che una volta li difendeva ed oggi li esclude. Contrariamente a questo atteggiamento noi sentiamo di dover fare squadra, di fare massa, di unire, e a partire dagli stati generali di Vasto del prossimo 18 ,19 e 20 settembre fino al congresso nazionale, noi ci faremo promotori di un programma di governo alternativo che riunisca tutti questi delusi che sono il vero partito di maggioranza, relativa e per forza assoluta: il partito degli astenuti, di coloro che non vogliono più votare, il partito di coloro che non ci credono più.
Noi ci crediamo, e vogliamo ancora crederci, vogliamo sopperire a quest'ultima chiusura di un Pd che è imploso su sé stesso, nel suo bunker, cieco verso il Paese reale.
www.antoniodipietro.it
Hanno respinto la candidatura di Grillo quelli del Piddì! Quello che più deve deprimere nel mondo della rete e della società civile è la motivazione: "fa parte di un movimento che ci ha criticato".
Grillo non viene respinto "in quanto Grillo", ma in quanto rappresentante di una moltitudine di persone! Quindi il riconoscimento formale è: esiste un movimento nel Paese di cui nessuno parla, ed esiste perché nel momento in cui si mette in gioco per confrontarsi e far sentir la propria voce, in quel momento i suoi rappresentanti vengono esclusi.
E' un movimento che c'è, nella rete e nella società civile, che se ha criticato lo ha fatto perché sente che la politica non è dalla parte dei cittadini. Perchè non vuole restare alla finestra a guardare, e non vuole né rassegnarsi, né limitarsi alla polemica. Tutt'altro, vuole partecipare nelle elezioni territoriali , comunali e provinciali e lo fa proponendosi in modo democratico.
Allora nel momento in cui una persona viene respinta all'atto dell'iscrizione in un partito, in quanto fa parte di un popolo, di un movimento critico che però vuol fare politica, allora se ciò accade vuol dire che siamo di fronte a una casta che si è chiusa in sé stessa e non vuol parlare col Paese reale! Ecco, questa è l'amarezza e la tristezza: vedere il declino di un partito che per definizione dovrebbe essere popolare, dovrebbe essere dalla parte dei cittadini, dovrebbe essere dalla parte delle persone che più hanno bisogno, che più vogliono interloquire.
Provo tristezza nel vedere come questo partito si sia chiuso in sé stesso, nella sua nomenklatura: o se ne fa parte o non si può farne parte.
Per noi dell'Italia dei Valori questo comportamento rappresenta una responsabilità in più perché sappiamo che dobbiamo costruire al più presto un'alternativa al governo Berlusconi. Sappiamo che dobbiamo costruire un'alternativa con uno sforzo in più: mettere insieme tutti questi cocci.
Richiamare alle armi della democrazia tutto questo popolo sfiduciato, abbandonato, lasciato a sé stesso, anche dai partiti popolari di massa che una volta li difendeva ed oggi li esclude. Contrariamente a questo atteggiamento noi sentiamo di dover fare squadra, di fare massa, di unire, e a partire dagli stati generali di Vasto del prossimo 18 ,19 e 20 settembre fino al congresso nazionale, noi ci faremo promotori di un programma di governo alternativo che riunisca tutti questi delusi che sono il vero partito di maggioranza, relativa e per forza assoluta: il partito degli astenuti, di coloro che non vogliono più votare, il partito di coloro che non ci credono più.
Noi ci crediamo, e vogliamo ancora crederci, vogliamo sopperire a quest'ultima chiusura di un Pd che è imploso su sé stesso, nel suo bunker, cieco verso il Paese reale.
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