venerdì 19 giugno 2009

UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEBOLE E RICATTABILE


18 Giugno 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Non è accettabile lasciar governare un uomo che consolida quotidianamente, nell’opinione pubblica del Paese, il dubbio che scelte e decisioni abbiano costantemente un retroscena vojeuristico e privatistico.Non ho commentato la vicenda Noemi, nè le foto dei festini a Villa Certosa di Zapaddu e non commenterò la vicenda di Patrizia D’Addario che reputo private. Tantomeno commenterò le parole dell’avvocato e parlamentare Ghedini quando afferma che se mai fosse “vero” quanto filmato e registrato dalla D’Addario, il suo cliente Silvio Berlusconi sarebbe “l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile...”.
Ritengo che le vicende sopra riportate riguardino fatti privati, ma ritengo che le vicende private di persone pubbliche e delle istituzioni abbiano un impatto etico e morale sui cittadini.Le vicende personali di Silvio Berlusconi, che lo coinvolgono un giorno si e l’altro pure, in scandali e gossip, nascondono un comun denominatore: la ricattabilità di una figura chiave delle istituzioni.
Gli interrogativi inquietanti dietro questi scandali sono molteplici: quante persone possono ricattare il Presidente del Consiglio tra ragazze, amministratori, amici e parenti? Quante lo hanno già ricattato? Cosa hanno ricevuto in cambio? A spese di chi? Quali conseguenze pubbliche ha questa sua debolezza? Quanti uomini ha dovuto mettere nelle istituzioni, ed in quali posizioni per sdebitarsi o contraccambiare? Cosa è costretto a lasciare sul tappeto per riacquistare credibilità internazionale? Portare militari in Afganistan? Ospitare assassini fuoriusciti da Guantanamo? Quale conto stanno pagando e pagheranno gli italiani per queste scelte, per questa ricattabilità?
In un momento in cui la disoccupazione oscilla tra il 10% ed un valore ignoto ed il pil è in caduta libera, lasciando intravedere una speranza di ripresa “ripida e faticosa” non prima del 2010, avremmo avuto bisogno di un Presidente del Consiglio forte e presente in Parlamento.
In una crisi come questa, un Premier come questo non ci voleva. E non ci vuole.Mandiamolo a casa al più presto.

Nessun commento: