I CITTADINI ESASPERATI
IN MASSA NELLA SEDE DEI DISAGI
"E' UN ANNO E MEZZO
CHE VA AVANTI COSI'"
Di Daniele Greco.
Tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce"
del 25 Giugno 2009.
Tanto tuonò che piovve. La «bufera» scatenata dai continui e atavici disservizi dell’ufficio postale cittadino ha finito per coinvolgere in prima persona anche il sindaco del paese. Roberto Falconieri si è schierato in prima fila nel sit-in di protesta sfociato nell’occupazione dell’ufficio postale.
La giornata della rivolta popolare contro Poste italiane ha avuto avvio nella prima mattinata di ieri. Quando un gruppo di cittadini, esasperati come sempre da quando il problema della mancata consegna della corrispondenza al proprio domicilio è iniziato, più di un anno e mezzo fa, ha bussato nuovamente alla porta del primo cittadino.
Il sindaco ha ricevuto la delegazione di cittadini nell’aula consiliare, ma quando il termometro del malcontento ha raggiunto limiti inattesi, per dare dimostrazione dell’esasperazione collettiva, si è deciso di scendere in piazza, per manifestare nelle vicinanze ed all’inter no dell’unico ufficio postale cittadino, tra l’altro ubicato proprio di fronte al palazzo di città.
Moltissimi i dimostranti, qualche centinaio, tra i quali oltre al sindaco c'erano altri componenti della maggioranza ed alcuni esponenti dell’opposizione. Insomma è stata una protesta bipartisan, che ha interessato soprattutto i cittadini del rione Stazione, quello maggiormente danneggiato dalla mancata consegna della corrispondenza. Proprio i residenti di uno dei quartieri più popolosi del paese da molti mesi sono costretti a recarsi all’ufficio postale per richiedere e ritirare lettere e bollette. Ma i ritardi che ne derivano non evitano indesiderati tagli di servizi, interessi di mora ed intempestiva ricezione di pagamenti ed incassi.
Da quando è sorto il problema, il sindaco ha più volte interessato della vicenda la Prefettura, come anche le stesse Poste italiane, ma ai vari fax ed ai vari incontri non ha mai fatto seguito nulla di concreto. L’ultima azione era stata promossa proprio dalla Prefettura, il 17 giugno scorso, quando Mario Tafaro aveva convocato una riunione con i sindaci dei comuni più colpiti dal disservizio e le Poste italiane.
In quella circostanza il sindaco Falconieri aveva annunciato «iniziative necessarie per raggiungere l’obiettivo preposto» se l’emergenza non fosse rientrata entro la giornata di lunedì 22. Da qui la protesta di ieri mattina. Iniziata intorno alle 10 e conclusasi solo poco prima delle 13, quando dai vertici di Poste Italiane è arrivata la rassicurazione che entro oggi Melissano avrà un nuovo portalettere.
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