mercoledì 17 giugno 2009

SEMPRE PIU' RICCHI


16 Giugno 2009
Tratto dal Sito Internet
www.antoniodipietro.it
Le retribuzioni, per coloro che ne hanno una, sono ferme con un’inflazione al 2%.
Questo vuol dire che migliaia di famiglie diventano ogni giorno più povere. Rispetto a tutte le aree della comunità europea, la Campania ha un tasso di disoccupazione ed una depressione del Pil da record. L’Abruzzo, dove i cittadini hanno perso, oltre al lavoro, casa e familiari, è in rivolta per il decreto sulla ricostruzione. Gli operai continuano a morire quotidianamente sul lavoro per la mancanza di regole e controlli. Ed oggi sarà l’ennesimo giorno perso per lavorare a soluzioni urgenti che ci portino efficacemente fuori dalla crisi economica. Eppure, nonostante tutto quello che sta accadendo nel nostro Paese, Silvio Berlusconi e il suo entourage continuano ad arricchirsi utilizzando le loro posizioni per incrementare gli investimenti statali su tv private del 237% in soli tre mesi. Ma la festa non può, e non deve, durare.
Il Presidente del Consiglio è al tramonto politico, lo si respira nell’aria. Ieri ha passato una giornata intera chiuso in una suite di Washington a pensare alle insinuazioni di Massimo D’Alema. Ha talmente tante spade di Damocle appese sopra il capo da dover studiare con i fidati maggiordomi Ghedini, Cicchitto e Gasparri quale stia per cadergli in testa. Un uomo che ha avuto tutto dalla vita, ma che deve passare il tempo a guardarsi le spalle dai cento diavoli a cui ha venduto l’anima per arrivare dov’è, suscita compassione.
Italia dei Valori vuole proporsi come alternativa a questo governo, con un programma per rilanciare il Paese, con uomini il cui obiettivo è quello di lavorare e non apparire in show televisivi e prime pagine dei giornali. Un nuovo modo di occuparsi della res publica, una “politica del fare”, dove le scelte intraprese vengono spiegate nelle piazze, discusse con le parti sociali e poi approvate in Parlamento.
Quando un governo non può più permettersi la piazza perché i fischi coprono gli applausi, quando è costretto a convegni chiusi, organizzati per poche lobby di potere, dove le forze dell’ordine superano in numero i partecipanti, allora è un governo che non rappresenta più il popolo, è un governo golpista.

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