19 Giugno 2009
Di Antonio Borghesi
Tratto dal Sito Internet
www.italiadeivalori.it
Riporto il video ed il testo del mio intervento durante la trasmissione Uno Mattina sul prossimo Referendum Elettorale.
www.italiadeivalori.it
Riporto il video ed il testo del mio intervento durante la trasmissione Uno Mattina sul prossimo Referendum Elettorale.
Testo dell'intervento Uno Mattina
Perché dovrebbero vincere i NO? Spieghiamolo, anche tecnicamente.
Antonio Borghesi: In pratica, supponiamo ci siano 4 partiti che partecipano alle elezioni, 2 prendano il 25%, uno il 24% e uno il 26%, quest'ultimo si ritroverebbe immediatamente con il 55% della rappresentanza in Parlamento. Partiti praticamente uguali, ma soltanto uno controllerebbe l'intero Parlamento. In una situazione come quella attuale, dove un anno di governo Berlusconi ci ha portato ad un disegno di stampo autoritario, è qualcosa di inaccettabile. Per questo chiediamo di votare NO.
Non è che i partiti più piccoli abbiano paura di scomparire rispetto a quelli più grandi?
Antonio Borghesi: Non credo, perché proprio noi ci siamo sempre messi in gioco nonostante qualche anno fa eravamo un partito del 2% e non dell'8% come oggi. Ci siamo sempre messi in gioco perché crediamo che il cittadino debba avere una semplificazione politica, e non un grande numero di piccoli partiti dove poi, come dimostra l'esperienza del precedente governo Prodi, è difficile metterli d'accordo per governare il Paese. Bipolarismo si, bipartitismo no. Ci auguriamo che con la vittoria del NO il Parlamento metta mano ad una legge che ridia nelle mani dei cittadini, con il voto di preferenza, la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Un anno di governo Berlusconi, con un preciso disegno di stampo totalitario che ha portato a svilire continuamente il Parlamento con il voto di fiducia, con dichiarazioni di inutilità dello stesso e con un continuo attacco alla magistratura, ci porta oggi alla necessità di resistere a questa deriva autoritaria. Votando No resistiamo a questa deriva, che altrimenti rischierebbe di consegnare a Berlusconi l'intero Parlamento.
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