domenica 22 marzo 2009

"BOMBA" RIFIUTI / IL PREFETTO SCONGIURA L'EMERGENZA IN 7 COMUNI - PARLA IL SINDACO DI TAVIANO "MELISSANO MOLTO PIU' INDEBITATO DI NOI"

IL PREFETTO MARIO TAFARO CONVOCA
AMMINISTRAZIONI E SINDACATI.

SOSPESO LO SCIOPERO
INNESCATO DAI RITARDI
NEI PAGAMENTI.

PARLA IL SINDACO DI TAVIANO,
SALVATORE D’ARGENTO:
“A RACALE E MELISSANO,
COMUNI MOLTO PIU’
INDEBITATI DEL MIO”.

UN FURGONE E' STATO
INCENDIATO NELLA NOTTE.
Di Daniele Greco
Tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce”
del 20 Marzo 2009.

Sette comuni a rischio caos per i rifiuti. Poi ieri sera, grazie all’intervento del prefetto, che media tra le esigenze delle amministrazioni e quelle delle ditte incaricate della raccolta, l’emergenza viene scongiurata.
Non prima, però, di aver provocato non pochi disagi in centri come Parabita e Matino, dove i cittadini per più giorni hanno dovuto tenere in casa la spazzatura a causa dello sciopero dei netturbini. È il risultato del braccio di ferro tra Comuni e aziende, che lamentano mancati pagamenti per il servizio.
Da questa mattina, in ogni caso, gli operatori ecologici della Igeco Costruzioni hanno ripreso il loro regolare servizio a Parabita e a Matino. Dopo tre giorni di sciopero indetto dalle sigle sindacali di categoria (in rappresentanza dei lavoratori delle ditte Geotec Ambiente, Gialplast e, appunto, Igeco Costruzioni) per protestare contro i ritardi con cui i comuni pagano la retta mensile del servizio, la situazione si avvia dunque a ritornare alla normalità.
Ma, si diceva, c’è voluto l’intervento del prefetto Mario Tafaro che ieri sera ha convocato i rappresentanti dei comuni e delle altre parti in causa. I sindacati hanno strappato la promessa che a breve le municipalità maggiormente morose provvederanno a rientrare per buona parte del debito accumulato nei confronti delle ditte.
Alla riunione in Prefettura hanno preso parte i sindaci e gli amministratori dei comuni di Taurisano, Matino, Parabita, Racale, Melissano, Ruffano e Taviano.
Il sindaco di Ruffano, Nicola Fiorito, parla di «situazione paradossale» perché il suo Comune, pur avendo praticamente «pagato fino all’ultimo euro» ha dovuto lo stesso subire le conseguenze dello sciopero. Infuriato il sindaco di Matino, Giorgio Primiceri, che ha abbandonato il tavolo in Prefettura. «Siamo stati impropriamente convocati perché noi siamo in regola con i pagamenti», ha sottolineato, non prima di aver annunciato che presto firmerà una diffida all’Igeco (la ditta che gestisce la raccolta nel suo paese) in quanto «i cittadini di Matino loro malgrado hanno dovuto subire le conseguenze di uno sciopero che non li riguardava». E di vicenda «assurda» parla anche il sindaco di Taviano, Salvatore D’Argento. «E' vero, siamo indietro con i pagamenti per colpa di una onerosa retta mensile pari a 102mila euro che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione. Ma come mai la Gialplast ha interrotto il servizio solo da noi mentre a Racale e Melissano, comuni di molto più indebitati del mio, la spazzatura è stata regolarmente raccolta? Probabilmente perché il sottoscritto è uno che dice le cose come stanno e non si nasconde dietro a dichiarazioni diplomatiche».
TAURISANO. Paura a Taurisano per un rogo notturno in pieno centro. Nel mirino degli incendiari, attorno alle 23 di mercoledì, è finito il furgoncino da lavoro (un Renault Express) di Luigi Barba, imprenditore 42enne del luogo.
Ancora da capire quale sia stato il movente dell’attentato, al vaglio degli agenti del locale commissariato di Polizia.
I malviventi, approfittando del buio, hanno raggiunto indisturbati il furgoncino dell’imprenditore, che si trovava parcheggiato in corso Umberto I, a pochi passi di distanza dall’abitazione del proprietario. Poi hanno cosparso il veicolo di liquido infiammabile e, dopo aver appiccato l’incendio, si sono dileguati senza lasciare traccia.
L’incendio ha subito attirato l’attenzione di alcuni passanti che, preoccupati, hanno immediatamente contattato il 115 ed il 113. Le fiamme si sono presto propagate a tutto l’abitacolo del mezzo ed in pochi minuti hanno raggiunto anche un’abitazione adiacente, annerendone completamente l’entrata del garage e lambendo un balcone al primo piano dell’edificio. Il furgone è andato completamente distrutto, nonostante l’intervento per domare le fiamme.
Adesso, le indagini si estendono a 360 gradi e gli investigatori non escludono neanche la pista del racket delle estorsioni. Tuttavia, l’imprenditore avrebbe dichiarato alle forze dell’ordine di non aver mai ricevuto richieste di denaro, né minacce di alcun tipo.

Nessun commento: