RAPPORTI PERSONALI,
OLTRE CHE POLITICI"
LO STATUTO DEL PD PRESCRIVE
“PRIMARIE A TUTTI I COSTI”
ABBIAMO AVUTO SOLO
LO STATUTO DEL PD PRESCRIVE
“PRIMARIE A TUTTI I COSTI”
ABBIAMO AVUTO SOLO
FURBERIE ED ESPEDIENTI!
APPLAUDE TUTTA LA SALA,
TRANNE LE PRIME FILE,
APPLAUDE TUTTA LA SALA,
TRANNE LE PRIME FILE,
OCCUPATE DAI BIG DEL PD,
CHE FANNO SMORFIE…
Tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce”
del 10 Marzo 2009.
«Una resistenza ad oltranza non avrebbe alcun senso». Forse, nell’assemblea provinciale del Pd, ieri Lorenzo Ria si è sentito come quell'ultimo giapponese che, disperso nella giungla, continua a combattere una guerra già finita da tempo. La guerra per l’affermazione delle Primarie “senza se e senza ma”; primarie che, però, dopo il dietrofront di Blasi, nessuno dei big del partito voleva.
La conferma si è avuta anche quando al microfono è andato un delegato di Racale, Frediano Manni, che ha letto per intero i passaggi dello Statuto del Pd che prescrivebbe “primarie a tutti i costi”.
E gli applausi sono piovuti dal fondo della sala, ma non dalle prime file dove erano assiepati i leader salentini del Pd. Ma, poi, è toccato al parlamentare prendere la parola.
«Il ritiro di Pellegrino non basta» ha spiegato Ria. «Quest’assemblea, con un quorum vastissimo, doveva approvare una deroga all’utilizzo delle Primarie. Invece, ciò non è avvenuto e abbiamo avuto solo furberie ed espedienti, che stanno lacerando rapporti personali, oltre che politici. Così forse evitiamo la spaccatura nel partito, ma non nel corpo sociale. Provo profonda delusione per le grandi opportunità che il Pd poteva cogliere e non ha colto. Anche coloro i quali inizialmente erano per le Primarie, si sono acconciati alla routine».
CHE FANNO SMORFIE…
Tratto da “La Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce”
del 10 Marzo 2009.
«Una resistenza ad oltranza non avrebbe alcun senso». Forse, nell’assemblea provinciale del Pd, ieri Lorenzo Ria si è sentito come quell'ultimo giapponese che, disperso nella giungla, continua a combattere una guerra già finita da tempo. La guerra per l’affermazione delle Primarie “senza se e senza ma”; primarie che, però, dopo il dietrofront di Blasi, nessuno dei big del partito voleva.
La conferma si è avuta anche quando al microfono è andato un delegato di Racale, Frediano Manni, che ha letto per intero i passaggi dello Statuto del Pd che prescrivebbe “primarie a tutti i costi”.
E gli applausi sono piovuti dal fondo della sala, ma non dalle prime file dove erano assiepati i leader salentini del Pd. Ma, poi, è toccato al parlamentare prendere la parola.
«Il ritiro di Pellegrino non basta» ha spiegato Ria. «Quest’assemblea, con un quorum vastissimo, doveva approvare una deroga all’utilizzo delle Primarie. Invece, ciò non è avvenuto e abbiamo avuto solo furberie ed espedienti, che stanno lacerando rapporti personali, oltre che politici. Così forse evitiamo la spaccatura nel partito, ma non nel corpo sociale. Provo profonda delusione per le grandi opportunità che il Pd poteva cogliere e non ha colto. Anche coloro i quali inizialmente erano per le Primarie, si sono acconciati alla routine».
Poi, rivolto alle prime file della sala (dove era seduta anche Loredana Capone): «Noto che siamo passati dal sorriso alle smorfie».
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