Di Attilio Palma
Tratto dal “Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce”
del 30 novembre 2008.
Sembra quasi di essere ripiombati a qualche anno fa quando a Melissano circolarono, in rapida frequenza, oltre una decina di lettere anonime che attaccavano questo o quel personaggio. Periodo, a dir la verità, tutt’altro che edificante.
Dopo le minacce di morte ricevute nelle passate settimane dal capogruppo consiliare all’opposizione Stefano Giuseppe Scarcella, una nuova lettera, di altro tenore, scuote l’opinione pubblica.
Una lettera, recapitata a mano nella cassetta posta anche al cronista con l’indicazione del cognome del destinatario scritto al normografo, indirizzata al Prefetto di Lecce, al maresciallo della locale stazione dei carabinieri Salvatore Erriquez, alla Procura della Repubblica e al sindaco Roberto Falconieri e nella quale vengono mosse dure accuse ed offese, anche personali, nei confronti di Scarcella.
La missiva è attribuita, ma si tratta sicuramente di un falso, dall’agente generale di un paese della provincia di una nota compagnia assicurativa.
Si parla di “un teatrino stabile dei burattini circondato da tanti altri burattinai”, di presunte minacce auto-confezionate e si stigmatizza il fatto di aver associato, del tutto impropriamente, il caso del consigliere provinciale dell’Italia dei Valori Peppino Basile, ammazzato ad Ugento, con le vicende melissanesi.
L’ignoto scrivano ha anche allegato un secondo foglio all’interno della busta chiusa che contiene la segnalazione all’Isvap, Organo di Vigilanza sulle Assicurazioni, di un’attività assicurativa, che riguarderebbe sempre il giovane esponente del Pd, ritenuta abusiva.
Tratto dal “Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce”
del 30 novembre 2008.
Sembra quasi di essere ripiombati a qualche anno fa quando a Melissano circolarono, in rapida frequenza, oltre una decina di lettere anonime che attaccavano questo o quel personaggio. Periodo, a dir la verità, tutt’altro che edificante.
Dopo le minacce di morte ricevute nelle passate settimane dal capogruppo consiliare all’opposizione Stefano Giuseppe Scarcella, una nuova lettera, di altro tenore, scuote l’opinione pubblica.
Una lettera, recapitata a mano nella cassetta posta anche al cronista con l’indicazione del cognome del destinatario scritto al normografo, indirizzata al Prefetto di Lecce, al maresciallo della locale stazione dei carabinieri Salvatore Erriquez, alla Procura della Repubblica e al sindaco Roberto Falconieri e nella quale vengono mosse dure accuse ed offese, anche personali, nei confronti di Scarcella.
La missiva è attribuita, ma si tratta sicuramente di un falso, dall’agente generale di un paese della provincia di una nota compagnia assicurativa.
Si parla di “un teatrino stabile dei burattini circondato da tanti altri burattinai”, di presunte minacce auto-confezionate e si stigmatizza il fatto di aver associato, del tutto impropriamente, il caso del consigliere provinciale dell’Italia dei Valori Peppino Basile, ammazzato ad Ugento, con le vicende melissanesi.
L’ignoto scrivano ha anche allegato un secondo foglio all’interno della busta chiusa che contiene la segnalazione all’Isvap, Organo di Vigilanza sulle Assicurazioni, di un’attività assicurativa, che riguarderebbe sempre il giovane esponente del Pd, ritenuta abusiva.
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