giovedì 4 dicembre 2008

CONSIGLIO COMUNALE DEL 28.11.2008 - ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO DI PREVISIONE 2008

INTERVENTO DEL GRUPPO PD
Riteniamo che la proposta di assestamento generale del bilancio 2008 abbia in se gli stessi limiti e le stesse contraddizioni, magari aggravate da alcune omissioni già contenute nel bilancio di previsione.
Riteniamo tale proposta, nella migliore delle ipotesi, carente di alcune significative voci di spesa come debiti fuori bilancio, tassa tosap sull’occupazione del suolo pubblico, transazioni concordate, ect.
Ragione per cui senza voler scavare più a fondo c’è da ritenere assolutamente inaffidabile l’ipotesi di assestamento di bilancio consegnata alla valutazione del Consiglio Comunale.
E’ indubbio che, la reale situazione economica e finanziaria dell’Ente non può essere quella prospettata negli scarni specchietti consegnati all’attenzione dei Consiglieri Comunali, atteso che gli stessi si limitano alla semplice elencazione di una seria di voci relative a maggiori entrate, minori e maggiori spese, senza che vi sia per ogni singola previsione la necessaria documentazione a corredo della stessa. Non ci basta quanto ci viene ulteriormente aggiunto in questa sede.
E’ evidente che l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale è dettato non dalla voglia di nascondere la reale situazione a tutti ben conosciuta, ma dall’impossibilità pratica di giustificare un bilancio votato al dissesto finanziario. Viene, difatti, propinato ai Consiglieri Comunali un documento contabile che permetta all’Ente, con la benevola compiacenza del Responsabile di Settore e del Revisore Unico dei Conti di cui diremo dopo, di superare la difficoltà dell’approvazione in Consiglio Comunale dell’assestamento di bilancio.
Già dalle scarne notizie che possiamo ricavare dalla lettura del capitolo relativo alle maggiori entrate (recupero ici, tarsu, altre ritenute sul personale conto terzi) si rileva il maldestro tentativo di indurre, propinando per verità assolute, ad approvare l’assestamento di bilancio perseguendo la logica del “tira a campare”, atteso che, non vi è nessun documento tecnico-contabile che dimostri in modo inconfutabile che la previsione delle maggiori entrate sia un dato reale.
Ciò conferma quanto abbiamo già detto e cioè che la proposta di approvazione dell’assestamento di bilancio poggia sul nulla. Pertanto, riteniamo che questo sia l’ennesimo inganno che si va perpetrando ai danni della collettività.
Riteniamo che l’Amministrazione Comunale dovrebbe avere il coraggio, dopo aver sperperato in modo indegno le scarne risorse comunali, di affrontare una volta tanto, con un mimino di onestà intellettuale il giudizio dei cittadini e spiegare loro la reale consistenza dei debiti in cui affoga il Comune di Melissano.
Dovrebbe altresì spiegare alla collettività del perché l’Amministrazione Comunale abbia ultimamente, con la protervia e l’arroganza di sempre, modificato lo statuto della farmacia comunale prevedendo, contrariamente quanto già in essere, il pagamento al Consiglio di Amministrazione di un’indennità di carica per la gestione della farmacia comunale. A tal proposito, vista l’innegabile e difficilissima situazione economico-finanziaria non solo del bilancio comunale, ma dell’intera collettività locale, sarebbe il caso di rivedere, finché si è in tempo, la contrattazione per l’affidamento della farmacia a privati, acquisendo la stessa al patrimonio comunale, consentendo così di avere un importante ramo delle entrate serie e certe, altroché fantasiose e ipotetiche entrate del bilancio comunale, tentando di ricreare un minimo di rapporto fiduciario tra le istituzioni e i cittadini sulla pelle dei quali viene consumato ogni sopruso e beffa.
Sarebbe interessante per noi, per poterlo spiegare ai cittadini, conoscere che cosa si nasconde dietro diverse voci di spesa di cui non ne conosciamo con carte alla mano i dettagli, atteso che è consuetudine di questa Amministrazione Comunale considerare gli argomenti che vanno alla discussione del Consiglio Comunale un fastidio da sopportare perché proprio non se ne può fare a meno in quanto obbligati dalla legge.
Anche perché le opposizioni che cercano di capire i problemi del Comune di Melissano, ripeto, per poterli spiegare ai propri cittadini, vengono bollate, nella migliore delle ipotesi, con appellativi ed epiteti in questa sede irripetibili, non fosse altro perché noi riconosciamo all’intero Consiglio Comunale rango e dignità di Organo Istituzionale al quale è dovuto ogni rispetto.
Rimarcando sempre che le scarne notizie contenute nella proposta di deliberazione ci costringono a ragionare per intuizioni da un lato, e per conoscenza della realtà dall’altro, immaginiamo che se l’Amministrazione Comunale, qualora dovesse improvvidamente approvare tale proposta così come formulata, creerà per il futuro, sempre che questo Ente avrà un futuro considerata l’attuale scellerata gestione amministrativa, le condizioni di uno spaventoso inasprimento nel regime fiscale a carico dei nostri concittadini, tanto perché la gestione clientelare ha prodotto e produce sperpero di risorse.
E tornando al Revisore Unico del Comune di Melissano, ritenere compiacente, benevolo e confusionario il parere dello stesso è di per sé un eufemismo, considerato che il dott. Legittimo Massimo, in ben 11 righe di parere dice tutto e il contrario di tutto in merito all’attendibilità delle cifre scritte in bilancio, a proposito delle maggiori entrate.
Non è possibile che il Garante della legittimità degli atti contabili dell’Amministrazione Comunale possa esprimersi in questo modo: “Il sottoscritto, in qualità di Revisore Unico dell’Ente, esprime parere favorevole…Si ritiene, comunque, di dover invitare ad una gestione prudente, considerato che l’attendibilità delle maggiori entrate recupero ici e tarsu sono state quantificate con sufficiente prudenza ma sono tutte da verificare”.
L’attuale Revisore Unico dell’Ente permette all’Amministrazione Comunale, con il suo parere favorevole, di far continuare a spendere denaro pubblico quando non si conoscono quanti debiti dobbiamo pagare.
Le entrate vanno documentate con certezza e non per previsione. Come mai, il Revisore Unico dell’Ente non ha ancora sollecitato diversi Responsabili di Settore a fornire l’elenco dei debiti fuori bilancio, non forniti in quell’occasione, perché era impossibile quantificarli nei 20 giorni precedenti la seduta del consiglio? Eppure, sono passati due mesi dal Consiglio in cui discutemmo sulla “Salvaguardia degli equilibri di bilancio”. Invitiamo lo stesso Revisore a leggersi quella delibera di Consiglio e ad agire di conseguenza.
Se il Revisore Unico dell’Ente ha usato una certa e strana prudenza sostenendo che le entrate sono tutte da verificare, beh, ha già messo le mani davanti per pararsi da difficoltà che potrebbero nascere nel 2009, ben sapendo di trovarsi di fronte a dei numeri e a delle entrate non certe.

E’ sconcertante pensare che l’Amministrazione Comunale possa solo per un attimo pensare di poter chiedere, dopo un siffatto parere, il voto favorevole del Consiglio Comunale. E’ un insulto all’intelligenza di questo consiglio. Ci renderemmo complici di un fatto dannoso e criminoso nei confronti della collettività alla quale dovremmo dar conto del nostro operato.
Pertanto, invitiamo a ritirare l’argomento e ad assumervi tutte le responsabilità che ne conseguono.
Dal canto nostro, la nostra battaglia continuerà in tutte le sedi e nell’esclusivo interesse dei contribuenti e dei melissanesi.
Per il Gruppo Consiliare del “Partito Democratico”
Stefano Giuseppe Scarcella
Antonella Tenuzzo
Sergio Macrì
Silvana Scarcella

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