"LETTERA APERTA
Quando la mala fede e la cattiva politica prevalgono sul bene comune.
Apprendo con rammarico e grande preoccupazione la decisione di Italgest di chiudere la sede di Melissano e spostare all'estero la propria attività produttiva. E' veramente un duro colpo all'economia del Salento, già gravemente provato dalla crisi, per alcuni versi irreversibile, del manifatturiero (calzaturifici, calzifici),dell'agricoltura e dell'agroalimentare, ulteriormente messi in ginocchio dalle recenti misure governative. E potremmo continuare con la lista dei vari punti di crisi. Immaginare che dal primo gennaio 2011 altri 250 lavoratori perderanno il posto di lavoro è devastante e lacerante in un già fragile tessuto produttivo e sociale.
Quando negli anni '90 assegnammo il terreno dove oggi sorgono gli Uffici di Italgest, lo facemmo scevri da logiche politiche di parte, guidati dalla speranza di gettare un seme di speranza per i nostri territori, per le famiglie, i giovani e le donne dei nostri Comuni, per favorire e incoraggiare, nel concreto, un diverso modello di sviluppo e politiche industriali compatibile con il territorio e le proprie vocazioni produttive; ancor più preoccupati, dai segnali inequivocabili di crisi del tessuto economico e produttivo presente nel Basso Salento.
In questi anni Italgest, con i propri progetti e le proprie idee, con la concretezza dell'impegno quotidiano, si è imposta all'attenzione nazionale e internazionale ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti significativi dal mondo dell'industria e delle Istituzioni. Un'azienda seria, sana e con grandi professionalità al proprio interno,attenta alle esigenze del territorio salvaguardandone e, per alcuni versi, valorizzandone le potenzialità produttive.
E allora perché rifiutare la strada del dialogo costruttivo e propositivo e darsi a campagne intrise di pregiudizi, figli dell'ignoranza nel migliore dei casi, di malafede, cinismo e meschinità che nulla hanno a che fare con la politica men che mai con la buona e seria politica?
Privare 250 lavoratori e altrettante famiglie del lavoro e, quasi sempre dell'unica fonte di reddito, è un crimine che viene consumato obbedendo solo a miopie politiche e, spesso, alle proprie miserie umane. Si calpestano e oltraggiano diritti, regole e speranza di vita dignitosa per centinaia di esseri umani. Si mortificano le Istituzioni allontanandole sempre più dai cittadini.
In presenza di tali fatti è triste e sempre più fuori dalla seria, concreta e buona politica, sentir parlare di Regione Salento. Si ha l'impressione di avere a che fare solo con progetti, si fa per dire, che mirano solo a generare altre poltrone e nuovi centri di potere, a uso e consumo di gruppi di potere arroganti, presuntuosi, istituzionalmente rozzi e incapaci di sviluppare progetti economici, politici e culturali per il territorio.
Ritengo che le Istituzioni, Regione in primo luogo, Comuni, Confindustria, Sindacati, debbano svolgere parte attiva e fattiva per scongiurare la chiusura di Italgest e di altre importanti realtà produttive. Adoperiamoci perché prevalga il bene comune, per i nostri Cittadini e per il nostro territorio.
Roberto Falconieri - Sindaco"
IL COMMENTO DI STEFANO SCARCELLA
Rischio lavoro dei dipendenti Italgest a parte...Ma cosa centra la chiusura dell'Italgest nel Salento con la Regione Salento?
Quando la mala fede e la cattiva politica prevalgono sul bene comune.
Apprendo con rammarico e grande preoccupazione la decisione di Italgest di chiudere la sede di Melissano e spostare all'estero la propria attività produttiva. E' veramente un duro colpo all'economia del Salento, già gravemente provato dalla crisi, per alcuni versi irreversibile, del manifatturiero (calzaturifici, calzifici),dell'agricoltura e dell'agroalimentare, ulteriormente messi in ginocchio dalle recenti misure governative. E potremmo continuare con la lista dei vari punti di crisi. Immaginare che dal primo gennaio 2011 altri 250 lavoratori perderanno il posto di lavoro è devastante e lacerante in un già fragile tessuto produttivo e sociale.
Quando negli anni '90 assegnammo il terreno dove oggi sorgono gli Uffici di Italgest, lo facemmo scevri da logiche politiche di parte, guidati dalla speranza di gettare un seme di speranza per i nostri territori, per le famiglie, i giovani e le donne dei nostri Comuni, per favorire e incoraggiare, nel concreto, un diverso modello di sviluppo e politiche industriali compatibile con il territorio e le proprie vocazioni produttive; ancor più preoccupati, dai segnali inequivocabili di crisi del tessuto economico e produttivo presente nel Basso Salento.
In questi anni Italgest, con i propri progetti e le proprie idee, con la concretezza dell'impegno quotidiano, si è imposta all'attenzione nazionale e internazionale ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti significativi dal mondo dell'industria e delle Istituzioni. Un'azienda seria, sana e con grandi professionalità al proprio interno,attenta alle esigenze del territorio salvaguardandone e, per alcuni versi, valorizzandone le potenzialità produttive.
E allora perché rifiutare la strada del dialogo costruttivo e propositivo e darsi a campagne intrise di pregiudizi, figli dell'ignoranza nel migliore dei casi, di malafede, cinismo e meschinità che nulla hanno a che fare con la politica men che mai con la buona e seria politica?
Privare 250 lavoratori e altrettante famiglie del lavoro e, quasi sempre dell'unica fonte di reddito, è un crimine che viene consumato obbedendo solo a miopie politiche e, spesso, alle proprie miserie umane. Si calpestano e oltraggiano diritti, regole e speranza di vita dignitosa per centinaia di esseri umani. Si mortificano le Istituzioni allontanandole sempre più dai cittadini.
In presenza di tali fatti è triste e sempre più fuori dalla seria, concreta e buona politica, sentir parlare di Regione Salento. Si ha l'impressione di avere a che fare solo con progetti, si fa per dire, che mirano solo a generare altre poltrone e nuovi centri di potere, a uso e consumo di gruppi di potere arroganti, presuntuosi, istituzionalmente rozzi e incapaci di sviluppare progetti economici, politici e culturali per il territorio.
Ritengo che le Istituzioni, Regione in primo luogo, Comuni, Confindustria, Sindacati, debbano svolgere parte attiva e fattiva per scongiurare la chiusura di Italgest e di altre importanti realtà produttive. Adoperiamoci perché prevalga il bene comune, per i nostri Cittadini e per il nostro territorio.
Roberto Falconieri - Sindaco"
IL COMMENTO DI STEFANO SCARCELLA
Rischio lavoro dei dipendenti Italgest a parte...Ma cosa centra la chiusura dell'Italgest nel Salento con la Regione Salento?
Il sindaco di Melissano continua a "sbiellare", inc....to forse, che 7 consiglieri dell'opposizione (tutta l'opposizione al completo) hanno aderito nel chiedere un referendum con un ordine del giorno in Consiglio Comunale per l'isituzione della Regione Salento. Come se a lui non interesserebbero altre poltrone (vedi ultima sua candidatura alla provincia di Lecce!).
Ma parliamo di altro. Roberto Falconieri ha dato in gestione all'Italgest, da diversi mesi, la cura e la manutenzione della rotatoria della zona industriale di Melissano, invasa a tutt'oggi da erbacce, 'zanguni e cozze e che si differenzia, purtroppo, dall'aspetto curato delle vicine rotatorie di Casarano. Inoltre, di fronte a quella rotatoria, ammiriamo un "mostro ferroso incomprensibile". Una sorta di monumento (con la m minuscola, per l'appunto) che ingabbia una struttura non tanto bella a vedersi.
Sono altri i problemi a Melissano, caro Sindaco Roberto Falconieri. Per esempio? La vera povertà e il problema dei contributi a famiglie bisognose consegnati a chi ne ha bisogno e a chi ne ha bisogno un pò meno; il problema delle multe abbassate (non si sa per quale ragione) nel comando di Polizia Municipale, così come evidenziato e denunciato in una comunicazione indirizzata al sottoscritto dal maresciallo Daniele Scozzi; il problema della gestione allegra delle risorse pubbliche nell'acquistare per esempio palmari carissimi (stranamente per fare multe...), 200 chili di pasta fresca (tortellini e ravioli) da portare all'estero, in Polonia.
Spiegaci tutto questo amatissimo sindaco, che il mondo del lavoro sappiamo già che sta andando a rotoli per colpa della crisi e di logiche governative ed internazionali poco chiare, ma non sottrarti ad altre discussioni che faresti meglio ad intavolare nelle sedi opportune.
Stefano Giuseppe Scarcella
CONSIGLIERE COMUNALE
Ma parliamo di altro. Roberto Falconieri ha dato in gestione all'Italgest, da diversi mesi, la cura e la manutenzione della rotatoria della zona industriale di Melissano, invasa a tutt'oggi da erbacce, 'zanguni e cozze e che si differenzia, purtroppo, dall'aspetto curato delle vicine rotatorie di Casarano. Inoltre, di fronte a quella rotatoria, ammiriamo un "mostro ferroso incomprensibile". Una sorta di monumento (con la m minuscola, per l'appunto) che ingabbia una struttura non tanto bella a vedersi.
Sono altri i problemi a Melissano, caro Sindaco Roberto Falconieri. Per esempio? La vera povertà e il problema dei contributi a famiglie bisognose consegnati a chi ne ha bisogno e a chi ne ha bisogno un pò meno; il problema delle multe abbassate (non si sa per quale ragione) nel comando di Polizia Municipale, così come evidenziato e denunciato in una comunicazione indirizzata al sottoscritto dal maresciallo Daniele Scozzi; il problema della gestione allegra delle risorse pubbliche nell'acquistare per esempio palmari carissimi (stranamente per fare multe...), 200 chili di pasta fresca (tortellini e ravioli) da portare all'estero, in Polonia.
Spiegaci tutto questo amatissimo sindaco, che il mondo del lavoro sappiamo già che sta andando a rotoli per colpa della crisi e di logiche governative ed internazionali poco chiare, ma non sottrarti ad altre discussioni che faresti meglio ad intavolare nelle sedi opportune.
Stefano Giuseppe Scarcella
CONSIGLIERE COMUNALE
Nessun commento:
Posta un commento