domenica 3 ottobre 2010

LA STORICA SEDE DEL PCI, DS, ORA PD E' SALVA GRAZIE ALL'IMPEGNO E ALLA RESPONSABILITA' DELL'ATTUALE SEGRETARIO CITTADINO, DOTT.SSA ANTONELLA TENUZZO

Carissimi lettori di "Melissano Pensieri liberi", chi sperava che questa sede fosse venduta all'asta per poter costruire e tessere una nuova campagna elettorale ci sarà rimasto davvero male.
PERCHE' LA SEDE DEL PD E' SALVA, grazie al lodevole impegno di chi ha sentito la responsabilità di ciò che stava accadendo, e mi riferisco al segretario cittadino del Pd, dott.ssa Antonella Tenuzzo.
La bella notizia è stata comunicata dalla stessa consigliera comunale Tenuzzo nell'ultima seduta del Consiglio Comunale riunitosi lo scorso 30 settembre 2010.
Nei prossimi giorni interverrà nel blog la segretaria del PD locale e ne saprete davvero delle belle, perchè, senza peli sulla lingua, ne spiegherà le cause e le responsabilità di chi ha provocato questa situazione a danno del Partito Democratico e dei suoi iscritti.
Nel frattempo, leggiamoci un articolo apparso qualche giorno fa.
Di Attilio Palma
Tratto dal "Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce"
del 24 Settembre 2010
ALL'ASTA LA STORICA SEDE DEL PCI, ORA PD
All'asta la sede del vecchio PCI, poi divenuto Diesse, ora Partito Democratico. La clamorosa vicenda rischia di "privare" Melissano, una delle cosiddette roccaforti "rosse", della sede storica del partito, teatro di numerosi passaggi importanti nella storia politica locale, che alcune decine di anni fa i "nonni" del paese acquistarono, in parte, tra mille sacrifici. Tant'è che la polemica, già vibrante, non potrà che acuirsi nelle prossime settimane. Di certo, è in corso la vendita all'incanto dell'immobile, già pubblicata sulle riviste specializzate, in Piazza Marconi con tanto di "avviso" di rilascio e immissione del custode giudiziario. La faccenda ha avuto inizio, come ha riferito l'attuale segretaria locale del Pd Antonella Tenuzzo, il 12 febbraio del 2006 con la ricezione da parte degli allora diessini di un atto di citazione relativo ad una controversia con un confinante che lamentava, a torto o a ragione, alcuni danni alla propria abitazione per via di un pozzo nero e ne chiedeva, pertanto, l'impermeabilizzazione. Nessuno però ha ritenuto di costituirsi in giudizio, per cui, la causa civile, andò avanti per contumacia fino alla sentenza di condanna a carico del partito: tra consulenze tecniche e spese varie bisognava pagare circa 5000 euro. Più tardi, nell'ottobre di quell'anno, nacque il Pd ed a novembre, la Tenuzzo venne eletta a capo della segreteria. "Tre giorni dopo - racconta - mi sono vista notificare una sentenza passata in giudicato di cui non ne sapevo nulla e che non spettava neanche a noi. A quel punto, l'ho presa e l'ho consegnata nelle mani della Federazione Provinciale perchè se ne occupasse. Purtroppo, però, sono stati fatti decorrere i termini per presentare opposizione, perdendo il diritto di difenderci". Tant'è che la somma iniziale di 5000 euro è lievitata fino a circa 30mila con il rischio più che concreto di salutare per sempre quella sede. "Sto facendo il possibile - aggiunge la Tenuzzo - per cercare di risolvere, per quello che è possibile, la situazione. Non è giusto far gravare a chi è arrivato nel Pd questioni precedenti. Mi sono rivolta alla Federazione Provinciale anche se la situazione è ingarbugliata poichè non tutti gli immobili dei Diesse sono stati trasferiti al Pd. Ma comunque lo saranno, prima o poi. Ecco perchè, la Federazione Provinciale farebbe meglio a risolvere questo problema e non si ricordasse di noi solo durante le elezioni. Non possiamo pensare che un'immobile, parte lascito di cittadini, parte acquistato con il sudore dei nostri anziani, vada perduto così. Consideriamo anche il grave risvolto sociale di tutta la faccenda. Sto provando a parlare con il Tesoriere Nazionale per fare luce su una questione che sicuramente evidenzia delle negligenze, anche se, purtroppo, i tempi legali vanno inesorabilmente avanti".

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