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ORE 11:38 - STRISCIONE DAVANTI CASA, PENA DI MORTE PER ZIO ANIMALE
''Pena di morte per lo zio animale”: è questo il messaggio lasciato su uno striscione esposto stamani davanti alla casa di Sarah Scazzi. Lo striscione è stato portato dalla madre di uno dei compagni di scuola di Sara. “E' una mia iniziativa personale - ha detto ai giornalisti – perchè sono mamma di due figli della stessa età di Sarah”. Dall’abitazione della famiglia Scazzi, poco fa, è uscito Claudio, il fratello maggiore di Sarah, che non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.
ORE 15:42 - I DETENUTI DEL CARCERE DI TARANTO CONTRO LO ZIO DI SARAH
E' stato pesantemente insultato dagli altri detenuti del carcere Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi che ha confessato di aver ucciso la nipote e che da ieri è in una stanza del reparto infermeria che funge da «isolamento sanitario e giudiziario». I detenuti lo hanno accolto battendo oggetti vicino alle sbarre e gridandogli: «bastardo», «devi morire», «ammazzatelo», «datelo a noi».
Misseri si trova da solo in una piccola stanza del reparto, distante dalle altre. A quanto si è saputo, da quando è entrato in carcere non tocca cibo e a tratti piange e pronuncia frasi sconnesse; molto spesso ripete: «Mi ammazzo, ora la faccio finita».
ORE 11:38 - STRISCIONE DAVANTI CASA, PENA DI MORTE PER ZIO ANIMALE
''Pena di morte per lo zio animale”: è questo il messaggio lasciato su uno striscione esposto stamani davanti alla casa di Sarah Scazzi. Lo striscione è stato portato dalla madre di uno dei compagni di scuola di Sara. “E' una mia iniziativa personale - ha detto ai giornalisti – perchè sono mamma di due figli della stessa età di Sarah”. Dall’abitazione della famiglia Scazzi, poco fa, è uscito Claudio, il fratello maggiore di Sarah, che non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti.
ORE 15:42 - I DETENUTI DEL CARCERE DI TARANTO CONTRO LO ZIO DI SARAH
E' stato pesantemente insultato dagli altri detenuti del carcere Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi che ha confessato di aver ucciso la nipote e che da ieri è in una stanza del reparto infermeria che funge da «isolamento sanitario e giudiziario». I detenuti lo hanno accolto battendo oggetti vicino alle sbarre e gridandogli: «bastardo», «devi morire», «ammazzatelo», «datelo a noi».
Misseri si trova da solo in una piccola stanza del reparto, distante dalle altre. A quanto si è saputo, da quando è entrato in carcere non tocca cibo e a tratti piange e pronuncia frasi sconnesse; molto spesso ripete: «Mi ammazzo, ora la faccio finita».
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