succedono cose alquanto strane a Melissano:
- Succede che un Consigliere Comunale sia oggetto / bersaglio di minacce di morte che, a lungo andare, credetemi, stancano pure e mi fanno serenamente dichiarare: “Che vadano al diavolo! Non ho tempo da perdere con queste esternazioni di ignoti certamente mafiosi e vagabondi. Ho altro da fare e lo dimostrano i fatti”;
- Succede che il Sindaco di Melissano limiti ai minimi termini l’attività di un Consigliere Comunale di minoranza e mi riferisco alla sola ed unica visita permessami negli Uffici di Segreteria (il martedì, per sole due ore); succede che il sottoscritto si rivolga al Prefetto per apporre dei correttivi in merito a tali disposizioni date dal Sindaco agli Uffici, ma il Prefetto non si esprime (almeno, non è dato di sapere se sia intervenuto o meno, nessuna risposta ha fatto seguito alla mia richiesta di aiuto);
- Succede che l’Ufficio Protocollo non abbia l’abitudine di protocollare al momento la posta consegnata brevi manu (a dire la verità qualcosa è cambiato nelle ultime due settimane), come succede che dipendenti comunali, spesso Responsabili di Settore, volontariamente non rispondano a diverse mie richieste scritte, o rispondano comodamente oltre i 60-70-80 giorni (questo è il rispetto che riservano a chi è stato democraticamente eletto dal popolo. Ma parleremo anche di questo nelle sedi opportune, nei tempi opportuni, con i diretti interessati, non ho fretta);
- Succede che Assessori Comunali si prendano il lusso (ed il vizio) di dire quello che vogliono, minacciandomi verbalmente pure, non si sa per quali oscuri motivi;
- Succede che il Sindaco ed i Consiglieri di Maggioranza firmino un pubblico manifesto, preziosa occasione questa, non per dare spiegazioni ai melissanesi riguardo ai problemi per cui si è stati attaccati, ma per offendere, insultare, denigrare chi è scomodo e dà fastidio, alla stregua di un “malato mentale”. Parlate di un malato mentale. Di un malato mentale che ha denunciato un fatto gravissimo, se accertato, e commesso nell’Ufficio di Polizia Municipale. Di un malato mentale che opera per il bene comune dal momento che le multe le ha sempre pagate, correttamente, onestamente, interamente. Parlate di un malato mentale che ha denunciato il mancato completamento dell’opera di numerazione civica. Un malato mentale che opera per il bene comune dal momento che il numero civico lo ha già acquistato da tempo, mentre a tutte le altre famiglie melissanesi regalate in questi giorni un numero civico vecchio, senza la denominazione stradale (se la scriveranno a pennarello forse, i nostri cittadini). Parlate di un malato mentale che ha denunciato un sindaco che realmente ha anticipato soldi dalla sua tasca, salvo poi recuperarli con atto di giunta comunale, di un malato mentale che ha denunciato i pesanti e reali debiti comunali;
- Succede che tutto questo intenso lavoro viene magicamente “stravisato” e letto come accanimento personale, come danno da voler fare alla singola persona: unica via di salvezza per piangere i propri mali e per dire “Ce l’ha con me, non con quello che sto combinando”.
E’ chiaro Signor Presidente, Signori Consiglieri, che in tutto questo c’è qualcosa che non va. E’ chiaro che c’è bisogno di spiragli di collaborazione reciproca se si deve andare avanti.
Certissima è una cosa: non mi dimetterò, fissatevelo bene in mente, né mi faro esasperare da persone che limitano in tutti i sensi la mia serenità e non mi permettono di andare avanti, cercando di ostacolarmi continuamente dall’Ufficio Protocollo al riscontro (comunale) di natura prettamente amministrativa.
Melissano, 30 Settembre 2009
- Succede che un Consigliere Comunale sia oggetto / bersaglio di minacce di morte che, a lungo andare, credetemi, stancano pure e mi fanno serenamente dichiarare: “Che vadano al diavolo! Non ho tempo da perdere con queste esternazioni di ignoti certamente mafiosi e vagabondi. Ho altro da fare e lo dimostrano i fatti”;
- Succede che il Sindaco di Melissano limiti ai minimi termini l’attività di un Consigliere Comunale di minoranza e mi riferisco alla sola ed unica visita permessami negli Uffici di Segreteria (il martedì, per sole due ore); succede che il sottoscritto si rivolga al Prefetto per apporre dei correttivi in merito a tali disposizioni date dal Sindaco agli Uffici, ma il Prefetto non si esprime (almeno, non è dato di sapere se sia intervenuto o meno, nessuna risposta ha fatto seguito alla mia richiesta di aiuto);
- Succede che l’Ufficio Protocollo non abbia l’abitudine di protocollare al momento la posta consegnata brevi manu (a dire la verità qualcosa è cambiato nelle ultime due settimane), come succede che dipendenti comunali, spesso Responsabili di Settore, volontariamente non rispondano a diverse mie richieste scritte, o rispondano comodamente oltre i 60-70-80 giorni (questo è il rispetto che riservano a chi è stato democraticamente eletto dal popolo. Ma parleremo anche di questo nelle sedi opportune, nei tempi opportuni, con i diretti interessati, non ho fretta);
- Succede che Assessori Comunali si prendano il lusso (ed il vizio) di dire quello che vogliono, minacciandomi verbalmente pure, non si sa per quali oscuri motivi;
- Succede che il Sindaco ed i Consiglieri di Maggioranza firmino un pubblico manifesto, preziosa occasione questa, non per dare spiegazioni ai melissanesi riguardo ai problemi per cui si è stati attaccati, ma per offendere, insultare, denigrare chi è scomodo e dà fastidio, alla stregua di un “malato mentale”. Parlate di un malato mentale. Di un malato mentale che ha denunciato un fatto gravissimo, se accertato, e commesso nell’Ufficio di Polizia Municipale. Di un malato mentale che opera per il bene comune dal momento che le multe le ha sempre pagate, correttamente, onestamente, interamente. Parlate di un malato mentale che ha denunciato il mancato completamento dell’opera di numerazione civica. Un malato mentale che opera per il bene comune dal momento che il numero civico lo ha già acquistato da tempo, mentre a tutte le altre famiglie melissanesi regalate in questi giorni un numero civico vecchio, senza la denominazione stradale (se la scriveranno a pennarello forse, i nostri cittadini). Parlate di un malato mentale che ha denunciato un sindaco che realmente ha anticipato soldi dalla sua tasca, salvo poi recuperarli con atto di giunta comunale, di un malato mentale che ha denunciato i pesanti e reali debiti comunali;
- Succede che tutto questo intenso lavoro viene magicamente “stravisato” e letto come accanimento personale, come danno da voler fare alla singola persona: unica via di salvezza per piangere i propri mali e per dire “Ce l’ha con me, non con quello che sto combinando”.
E’ chiaro Signor Presidente, Signori Consiglieri, che in tutto questo c’è qualcosa che non va. E’ chiaro che c’è bisogno di spiragli di collaborazione reciproca se si deve andare avanti.
Certissima è una cosa: non mi dimetterò, fissatevelo bene in mente, né mi faro esasperare da persone che limitano in tutti i sensi la mia serenità e non mi permettono di andare avanti, cercando di ostacolarmi continuamente dall’Ufficio Protocollo al riscontro (comunale) di natura prettamente amministrativa.
Melissano, 30 Settembre 2009
Stefano Giuseppe SCARCELLA
CONSIGLIERE COMUNALE
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