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LO SCENARIO NORMATIVO
La Puglia con l’approvazione della Legge Regionale 17/2003 e del Piano Regionale delle Politiche Sociali (2004-2006), avvia il processo del sistema integrato di interventi e servizi sociali, in attuazione della Legge quadro Nazionale 328/200, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. La programmazione sociale risulta un compito arduo in quanto gli obiettivi sono complessi, e soprattutto risulta povera l’offerta di servizi organizzati sul territorio e ancora più povera risulta quella di dati certi sui bisogni della collettività.
Nel 2006 l’intervento del legislatore regionale pugliese, di abrogazione della Legge Regionale N. 17/2003, permette l’adozione di un nuovo testo normativo, la Legge Regionale 19/2006 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”.
Il nuovo testo sembra effettivamente permettere una maggiore libertà d’azione alla Regione rispetto ai limiti che segnano il rapporto tra legge c. d. cornice e legge c. d. di dettaglio, che si è sempre tradotto in un annullamento della capacità di innovazione dell’attività legislativa di recepimento delle Regioni, che si limitavano ad omogeneizzarsi l’una all’altra, tanto da essersi parlato di fenomeno di “leggi-fotocopia”.
Alla nuova legge regionale segue il regolamento attuativo che completa il pool degli strumenti normativi del sistema di welfare pugliese. Il regolamento regionale N. 4 del 2007 e le successive modifiche introdotte con il regolamento N. 19 dell’agosto 2008, creano i robusti pilastri per far sì che i servizi sociali e sociosanitari in Puglia siano garantiti in maniera omogenea, abbiano le stesse regole, coinvolgano gli stessi attori.
La Puglia con l’approvazione della Legge Regionale 17/2003 e del Piano Regionale delle Politiche Sociali (2004-2006), avvia il processo del sistema integrato di interventi e servizi sociali, in attuazione della Legge quadro Nazionale 328/200, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. La programmazione sociale risulta un compito arduo in quanto gli obiettivi sono complessi, e soprattutto risulta povera l’offerta di servizi organizzati sul territorio e ancora più povera risulta quella di dati certi sui bisogni della collettività.
Nel 2006 l’intervento del legislatore regionale pugliese, di abrogazione della Legge Regionale N. 17/2003, permette l’adozione di un nuovo testo normativo, la Legge Regionale 19/2006 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”.
Il nuovo testo sembra effettivamente permettere una maggiore libertà d’azione alla Regione rispetto ai limiti che segnano il rapporto tra legge c. d. cornice e legge c. d. di dettaglio, che si è sempre tradotto in un annullamento della capacità di innovazione dell’attività legislativa di recepimento delle Regioni, che si limitavano ad omogeneizzarsi l’una all’altra, tanto da essersi parlato di fenomeno di “leggi-fotocopia”.
Alla nuova legge regionale segue il regolamento attuativo che completa il pool degli strumenti normativi del sistema di welfare pugliese. Il regolamento regionale N. 4 del 2007 e le successive modifiche introdotte con il regolamento N. 19 dell’agosto 2008, creano i robusti pilastri per far sì che i servizi sociali e sociosanitari in Puglia siano garantiti in maniera omogenea, abbiano le stesse regole, coinvolgano gli stessi attori.
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