giovedì 16 aprile 2009

SU MICHELE SANTORO NUOVE E PESANTI CRITICHE POLITICHE, INGIUSTE E INGIUSTIFICATE

Tratto dal sito http://www.italiadeivalori.it
Che su Michele Santoro si abbattano pesanti critiche politiche non è una novità ma, mai come nel caso della puntata di Annozero sul terremoto in Abruzzo, queste sono assolutamente ingiuste e ingiustificate.
Il giorno di Pasqua mi è capitato di vedere un servizio del Tg 1 che aveva per protagonista una signora abruzzese a cui il premier aveva promesso di fare avere in tempi brevi la dentierà che aveva perso nella notte del terremoto. E il servizio dava conto del mantenimento della promessa, con l’invio di una speciale equipe di un ospedale romano specializzato nelle cure ortodontiche.
Se giustamente il più importante Tg della Rai ha ritenuto di dover seguire e dare conto a milioni di italiani di un caso così particolare, ma che poteva costituire una nota di ottimismo e speranza in tanto disastro, perché nessuno avrebbe dovuto dare voce alle persone che si trovavano in luoghi dove i soccorsi non sono arrivati, o a coloro che ponevano interrogativi su una mancata prevenzione anche a seguito di denunce e avvertimenti?
Personalmente come ritengo giusto aver mandato in onda quel servizio del Tg 1, ritengo assolutamente ineccepibile la trasmissione di Santoro e trovo incredibile che si possano prendere in considerazione l’applicazione di sanzioni. Il compito dell’informazione è dare conto della realtà in ogni suo aspetto, sia delle cose positive che di quelle purtroppo negative.
I primi atti della nuova Rai ed in particolare del suo direttore generale sono molto preoccupanti soprattutto per quanto attiene la libertà di informazione. La decisione di sospendere Vauro lascia sconcertati perché in primo luogo non spettava al direttore generale comminarla, ma al Cda, ed in secondo luogo perché tappa la bocca ad una voce caustica e scomoda per molti.
Ci rifiutiamo di pensare che il terremoto in Abruzzo sia stato il pretesto per far pagare a Vauro le tante vignette che in passato hanno suscitato l’ira di esponenti di governo, maggioranza e non solo, ma l’atto posto in essere dal direttore generale è talmente enorme da meritare una risposta altrettanto netta e chiara, come la dissociazione forte da parte di tutti i membri del Cda espressi dall’opposizione e dello stesso presidente della Rai.
Quando un atto ha una chiara motivazione politica deve essere evidente a tutti chi è contro e chi è a favore.
Silvana Mura

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