CORDOGLIO E SDEGNO
PER LA MORTE DI ELUANA
di Antonio Gaspari
Lunedì 9 febbraio Eluana è morta. Da quattro giorni era senza cibo ed acqua. Era sola, non c’era nessuno ad accompagnarla. Secondo i primi bollettini medici, ha smesso di vivere intorno alle 20,10.
Fuori dalla casa di riposo “la Quiete”, tutti sono scoppiati a piangere, anche coloro che sostenevano la tesi che bisognava lasciarla morire.
Il popolo per la vita che in tutta Italia si era mobilitato, ha continuato a pregare e vegliare in tutte le diocesi. Alla recita del rosario si sono aggiunte le preghiere dell’Eterno riposo. Sono stati accesi lumi e candele.
Le chiese di Udine hanno suo nato le campane a morto. L’Arcivescovo Pietro Brollo e il Vicario generale Giulio Gherbezza si sono recati in Cattedrale per pregare insieme alla gente che ha riempito la Chiesa.
Martedì 10 febbraio, la Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso un comunicato in cui esprime il “grandissimo dolore” e “affida a Dio la vita di Eluana Englaro”.
Secondo i vescovi Italiani, “le preghiere e gli appelli di tanti uomini di buona volontà non sono bastati a preservare la sua fragile esistenza, bisognosa solo di amorevole cura”.
“Siamo affranti in questa grave circostanza, - rileva il comunicato - ma non viene meno la speranza, che nasce dalla fede e consegna alla misericordia del Padre Eluana, la sua anima e il suo corpo”.
Il comunicato della CEI si conclude affermando: “E’ questa speranza a renderci una cosa sola, accomunando quanti credono nella dignità della persona e nel valore indisponibile della vita, soprattutto quando è indifesa. Facciamo appello a tutti perché non venga meno questa passione per la vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale”.
“Che almeno Eluana non sia morta invano”, ha esclamato Carlo Casini, Presidente del Movimento per la Vita (MpV).
Casini ha chiesto che “la indisponibilità della vita umana sia riaffermata in pieno in tutta la sua estensione e chiarezza. Speriamo che la rivolta morale del Paese faccia aprire gli occhi a tutti sul tema del diritto alla vita e della sua dignità fin dall’approvazione in tempi rapidi di una buona legge sul Fine-vita”.
Il Presidente del MpV ha pure chiesto che “il disegno di legge governativo che non è riuscito ad arrivare in tempo vada avanti bruciando le tappe come era previsto per rassicurare ed esprimere solidarietà almeno alle mille e mille altre Elusane che ancora vivono”.
Giovanni Giacobbe, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, si è augurato che “la tragedia di Eluana serva almeno a spingere senatori e deputati a varare velocemente una buona legge sul Fine-vita che sancisca il no all’introduzione dell’eutanasia”.
Dal canto suo, il Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha commentato amaramente che “con Eluana muore in Italia la libertà di vivere. Una democrazia è a rischio se sancisce il primato artificioso della legge sul sacrosanto diritto naturale alla vita. È il diritto che precede la legge, non il contrario”.
“La vita di Eluana non si è spenta, è stata negata, violentata e soppressa”, ha sottolineato il Presidente del RnS, chiedendo se “sarà ora necessario immolare nuove vittime sull’altare del relativismo etico o n on è forse tempo di ridare profondità alla voce della coscienza che vuole sempre il bene e non il male per l’uomo?”.
Martinez ha concluso affermando “non resta che pregare per l’anima di Eluana, per i familiari e per i tanti malati terminali che ci ricordano la forza inestinguibile della speranza”.Il Coordinamento friulano “Per Eluana e per tutti noi” - che riunisce Scienza&vita, Forum delle associazioni familiari, Movimento per la vita e numerose altre associazioni e movimenti - ha annunciato una conferenza stampa nel pomeriggio di martedì 10 febbraio per illustrare un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Udine.
Nell’esposto il coordinamento Friulano “Per Eluana e per tutti noi” chiede l’attivazione di una autopsia giudiziaria.
Nel corso della conferenza stampa verrà espresso un giudizio sull’operato delle amministrazioni locali e delle diverse autorità e verranno annunciate nuove iniziative di mobilitazione in difesa della vita e della sua totale indisponibilità.
Lunedì 9 febbraio Eluana è morta. Da quattro giorni era senza cibo ed acqua. Era sola, non c’era nessuno ad accompagnarla. Secondo i primi bollettini medici, ha smesso di vivere intorno alle 20,10.
Fuori dalla casa di riposo “la Quiete”, tutti sono scoppiati a piangere, anche coloro che sostenevano la tesi che bisognava lasciarla morire.
Il popolo per la vita che in tutta Italia si era mobilitato, ha continuato a pregare e vegliare in tutte le diocesi. Alla recita del rosario si sono aggiunte le preghiere dell’Eterno riposo. Sono stati accesi lumi e candele.
Le chiese di Udine hanno suo nato le campane a morto. L’Arcivescovo Pietro Brollo e il Vicario generale Giulio Gherbezza si sono recati in Cattedrale per pregare insieme alla gente che ha riempito la Chiesa.
Martedì 10 febbraio, la Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso un comunicato in cui esprime il “grandissimo dolore” e “affida a Dio la vita di Eluana Englaro”.
Secondo i vescovi Italiani, “le preghiere e gli appelli di tanti uomini di buona volontà non sono bastati a preservare la sua fragile esistenza, bisognosa solo di amorevole cura”.
“Siamo affranti in questa grave circostanza, - rileva il comunicato - ma non viene meno la speranza, che nasce dalla fede e consegna alla misericordia del Padre Eluana, la sua anima e il suo corpo”.
Il comunicato della CEI si conclude affermando: “E’ questa speranza a renderci una cosa sola, accomunando quanti credono nella dignità della persona e nel valore indisponibile della vita, soprattutto quando è indifesa. Facciamo appello a tutti perché non venga meno questa passione per la vita umana, dal concepimento alla sua fine naturale”.
“Che almeno Eluana non sia morta invano”, ha esclamato Carlo Casini, Presidente del Movimento per la Vita (MpV).
Casini ha chiesto che “la indisponibilità della vita umana sia riaffermata in pieno in tutta la sua estensione e chiarezza. Speriamo che la rivolta morale del Paese faccia aprire gli occhi a tutti sul tema del diritto alla vita e della sua dignità fin dall’approvazione in tempi rapidi di una buona legge sul Fine-vita”.
Il Presidente del MpV ha pure chiesto che “il disegno di legge governativo che non è riuscito ad arrivare in tempo vada avanti bruciando le tappe come era previsto per rassicurare ed esprimere solidarietà almeno alle mille e mille altre Elusane che ancora vivono”.
Giovanni Giacobbe, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, si è augurato che “la tragedia di Eluana serva almeno a spingere senatori e deputati a varare velocemente una buona legge sul Fine-vita che sancisca il no all’introduzione dell’eutanasia”.
Dal canto suo, il Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha commentato amaramente che “con Eluana muore in Italia la libertà di vivere. Una democrazia è a rischio se sancisce il primato artificioso della legge sul sacrosanto diritto naturale alla vita. È il diritto che precede la legge, non il contrario”.
“La vita di Eluana non si è spenta, è stata negata, violentata e soppressa”, ha sottolineato il Presidente del RnS, chiedendo se “sarà ora necessario immolare nuove vittime sull’altare del relativismo etico o n on è forse tempo di ridare profondità alla voce della coscienza che vuole sempre il bene e non il male per l’uomo?”.
Martinez ha concluso affermando “non resta che pregare per l’anima di Eluana, per i familiari e per i tanti malati terminali che ci ricordano la forza inestinguibile della speranza”.Il Coordinamento friulano “Per Eluana e per tutti noi” - che riunisce Scienza&vita, Forum delle associazioni familiari, Movimento per la vita e numerose altre associazioni e movimenti - ha annunciato una conferenza stampa nel pomeriggio di martedì 10 febbraio per illustrare un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Udine.
Nell’esposto il coordinamento Friulano “Per Eluana e per tutti noi” chiede l’attivazione di una autopsia giudiziaria.
Nel corso della conferenza stampa verrà espresso un giudizio sull’operato delle amministrazioni locali e delle diverse autorità e verranno annunciate nuove iniziative di mobilitazione in difesa della vita e della sua totale indisponibilità.
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