sabato 30 maggio 2009

PREFERISCO NUOTARE PIUTTOSTO CHE AFFOGARE

29 Maggio 2009
Tratto dal Sito Internet
http://www.antoniodipietro.it
Riporto un'intervista rilasciata al quotidiano "Eco di Bergamo".
Eco di Bergamo: Di Pietro e' democratico o populista?
Antonio Di Pietro: «L'Idv è un partito popolare nato spontaneamente e non vuole connotarsi ideologicamente, sta facendo opposizione al governo Berlusconi, a ragion veduta, sulla politica economica, istituzionale, giudiziaria».
Eco di Bergamo: La mozione di sfiducia al premier cosa risolve?
Antonio Di Pietro: «La mozione di sfiducia si sa bene che è minoritaria, serve per aprire un dibattito sulla compatibilità morale e politica del presidente del Consiglio».
Eco di Bergamo: Per ora l'unico risultato è avere due mozioni dell'opposizione che vanno ciascuna per la sua strada, con reciproco scambio di epiteti. Il Pdl sarà contento.
Antonio Di Pietro: «Il Pd è rassegnato alla sconfitta e cerca di recuperare i voti in uscita verso l'Idv. Farebbe meglio a fare autocritica invece di criticare gli alleati».
Eco di Bergamo: D'Alema ha detto che Di Pietro cerca il palcoscenico, Casini che ha fatto autogol. Franceschini ha dichiarato che l'avversario è Berlusconi ma il battibecco continua. Il povero elettore di centrosinistra cosa deve pensare?
Antonio Di Pietro: «Ci sono due Pd, quello del territorio dove con l'Idv si sta realizzando un nucleo di alternativa e quello della dirigenza politica fatto di invidia e insoddisfazione. Noi facciamo politica, non è colpa nostra se gli elettori ci premiano».
Eco di Bergamo: È sicuro che il saldo sarà positivo? Qualcuno la chiama la spalla di Berlusconi.
Antonio Di Pietro: «Spalla è chi vota contro coscienza per tenersi la poltrona. Ogni voto all'Idv resta all'interno di una coalizione riformista che chiede legalità, solidarietà e libertà»
Eco di Bergamo: Cosa dice del caso Noemi?
Antonio Di Pietro: «L'Idv contesta le decisioni pubbliche, l'assenza di una politica economica credibile che mette in difficoltà le imprese e migliaia di persone. La gente è preoccupata per la propria famiglia, non per quella del premier».
Eco di Bergamo: La sentenza Mills è di febbraio, perché avete aspettato a protestare fin dopo il deposito della sentenza? Non è troppo tardi?
Antonio Di Pietro: «Deve dirlo al Pd, noi sul lodo Alfano abbiamo già raccolto un milione di firme in tempi non sospetti».
Eco di Bergamo: L'elettore penserà che, visto che continuate a litigare, tanto vale stare dall'altra parte.
Antonio Di Pietro: «Dall'altra parte litigano ancora di più. La lotta di potere Pdl-Lega in Lombardia è evidente per l'Expo e per Malpensa. Alla Lombardia son rimaste solo Brebemi e Pedemontana, che avevo messo in cantiere io».
Eco di Bergamo: Berlusconi ha copiato il vostro disegno di legge sulla riduzione dei parlamentari?
Antonio Di Pietro: «Noi l'abbiamo presentato l'anno scorso e ripresentato martedì e la maggioranza ha deciso di non metterlo all'ordine del giorno. Quindi Berlusconi prende in giro gli italiani».
Eco di Bergamo: Cosa vuol dire che l'Idv è post-ideologico?
Antonio Di Pietro: «Che giudichiamo caso per caso. Abbiamo detto di sì a federalismo e respingimenti».
Eco di Bergamo: Com'è il vostro elettorato?
Antonio Di Pietro: «Trasversale, giovane, competente. E si informa sul web perché i canali ufficiali sono occupati».
Eco di Bergamo: Di Pietro però non fa lo sciopero della sete come Pannella.
Antonio Di Pietro: «Faccio otto comizi al giorno, 600 in tutto, preferisco nuotare piuttosto che affogare».
Eco di Bergamo: I giornali inglesi dicono che in Italia la democrazia è in pericolo.
Antonio Di Pietro: «Hanno ragione: la magistratura è bloccata, il Parlamento alza la mano a comando e l'informazione è unidirezionale».
Eco di Bergamo: La stessa cosa che dice Berlusconi...
Antonio Di Pietro: «Sì, ma lui ha le tv e i giornali e nomina i dirigenti Rai da casa sua».
Eco di Bergamo: È vero che Di Pietro dice una cosa e poi ne fa un'altra?
Antonio Di Pietro: «È vero che abbiamo promosso il referendum, ma nel frattempo la situazione è cambiata. Mi hanno insegnato a guardare dove metto i piedi».
Eco di Bergamo: E la storia delle sue infinite proprietà immobiliari?
Antonio Di Pietro: «Affidata ai magistrati, a ogni illazione faccio causa».
Eco di Bergamo: La Costituzione non si cambia?
Antonio Di Pietro: «Di sicuro non da persone che vogliono rendere inutili strumenti di democrazia come la Corte costituzionale, il Consiglio di Stato, la Corte dei conti soprattutto».
Eco di Bergamo: Perché soprattutto la Corte dei conti?
Antonio Di Pietro: «Perché nessuno lo dice, ma ogni giorno la Corte dei conti sanziona il governo per danni all'erario».

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