venerdì 12 novembre 2010

"BASILE AGGREDITO NEL GIARDINO, OMICIDIO PREMEDITATO"

L’ex generale dei Ris di Parma Luciano Garofano ed il medico legale Enrico Risso hanno ricostruito la dinamica del delitto Basile che vedrebbe i Colitti del tutto estranei all’esecuzione dell’omicidio
11 Novembre 2010
Tratto dal Sito Internet
www.lecceprima.it
L’aggressione a Peppino Basile sarebbe iniziata all’interno del giardino della sua abitazione. Un’omicidio premeditato, e non d’impeto come sostenuto dall’accusa, di certo non per mano dei Colitti. E’ questo che hanno cercato di dimostrare ai giudici del Tribunale dei minorenni l’ex generale dei Ris di Parma Luciano Garofano ed il medico legale Enrico Risso, consulenti della difesa del 19enne Vittorio Luigi Colitti, ritenuto insieme al nonno responsabile dell’omicidio di Basile. I due consulenti, nominati dagli avvocati Francesca Conte e Roberto Bray, hanno ilustrato le loro teorie per ben tre ore ieri pomeriggio.
Dalle 17 alle 20, utilizzando slide e video dimostrativi. Insomma, per i consulenti i Colitti non avrebbero nulla a che fare con l’omicidio. In primo luogo perché le condizioni fisiche del nonno 67enne, affetto da diverse patologie, non gli avrebbero permesso di commettere un omicidio così efferato. Secondo i periti, i Colitti non avrebbero fatto in tempo a commettere l’omicidio, tornare in casa, cambiarsi e poi tornare sul luogo del delitto insieme agli altri vicini. Ma non solo. Garofano ha spiegato la sue teoria, partendo dall’analisi delle tracce ematiche. L’aggressione, a suo dire, sarebbe iniziata vicino l’auto di Basile, nel vialetto di casa. Non ci sono tracce poiché, a suo dire, gli indumenti dell’ex consigliere Idv avrebbero assorbito il sangue. Le coltellate mortali sono quelle, su questo i periti sono stati concorsi con il medico legale Alberto Tortorella. Ed anche il fatto che le chiazze ematiche siano circolari indica lo stato di staticità della vittima durante l’agguato. Il che potrebbe essere compatibile con la ricostruzione dell’accusa. Secondo la Procura, Basile sarebbe stato tenuto fermo mentre veniva accoltellato.
Nella mattinata c’è stata la deposizione fiume del padre dell’imputato, Stefano Colitti. L’uomo ha ribadito gli ottimi rapporti tra la sua famiglia e Basile, spiegando che lo conosceva da 40 anni e che per lui era come un padre. Ha ripercorso le fasi di quella drammatica notte, dicendo di essere stato svegliato dalla moglie che aveva sentito delle urla, di essere passato accanto la stanza del figlio che dormiva. Ha poi raccontato di aver volontariamente smontato le cimici della sua autovettura, piazzate dai carabinieri.
L. C.

Nessun commento: