domenica 6 febbraio 2011

A MELISSANO VIGILI E PRESUNTE "MULTE RIDOTTE", A RACALE VIGILE E "BOLLI NON PAGATI"

PERDITA DI POSSESSO PER NON PAGARE IL BOLLO,
DENUNCIATI IN TRE
Tratto dal Nuovo Quotidiano di Puglia-Lecce"
RACALE - Fin troppo semplice per essere vero. Ovvero, come non pagare il bollo auto. Da scriverci un manuale, di questi tempi, altro che libri di cucina che sbancano nelle librerie. Pur di risparmiare qualcosa e trattenere denaro nelle tasche cosa non si farebbe. Se poi ad ingegnarsi in tale direzione non è un cittadino qualunque ma un vigile urbano, allora, la vicenda assume contorni, per certi versi, ancor più curiosi. In tre sono stati denunciati alle autorità competenti dai carabinieri della stazione di Racale diretti dal luogotenente Riccardo Minerba con le accuse di falsità in scrittura privata e truffa aggravata e continuata in concorso: un vigile urbano di 56 anni, il figlio di 22 e la sorella di 52. I primi due utilizzatori delle due vetture di grossa cilindrata (e per questo dai bolli piuttosto costosi) oggetto delle indagini e la donna in qualità di intestataria. L'attività dei militari è partita da una segnalazione ben precisa ed è proseguita con una serie di controlli e verifiche che hanno evidenziato il comportamento illecito. In buona sostanza, si presume che il vigile urbano, nel 2007, abbia presentato al Pubblico Registro Automobilistico Pra) due dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà (i carabinieri ritengono possibile abbia falsificato la firma della sorella) attestando la perdita di possesso dei veicoli per avvenuta vendita. Tale procedura, quella della perdita di possesso, è prevista solo ai fini tributari e annovera una serie di casi in cui è possibile usufruirne tra cui il furto, la confisca o il sequestro, la consegna ad un rivenditore fallito o irreperibile o ancora la vendita ad una persona di cui non si conoscono tutti i dati. Con questo stratagemma, il vigile, di fatto, non ha pagato i relativi bolli fino ad oggi procurandosi un vantaggio ingiusto ai danni del Pra, gabbato in pieno. Oltretutto, poteva sentirsi in una sorta di botte di ferro nel caso in cui fosse stato fermato per normali controlli della circolazione stradale. Le vetture erano infatti regolarmente assicurate e, soprattutto, l'annotazione della perdita di possesso era riportata, come per prassi, sul certificato di proprietà (che in genere viene lasciato a casa) e non sul libretto di circolazione che è il documento da esibire unitamente alla patente di guida. Insomma, una bella trovata, non c'è che dire. Peccato che qualcuno abbia instradato i carabinieri sulle tracce della truffa e dei presunti responsabili. Che ora, ritorneranno, loro malgrado, in possesso delle vetture e delle rispettive tasse di proprietà da versare. Con gli interessi.

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